a cura della Dott.ssa Clara Granatieri
La Malattia Venosa Cronica (MVC) ha una vasta diffusione nei paesi occidentali, mentre è quasi completamente sconosciuta nei paesi del terzo mondo, quali Africa, Asia e Oceania. Nei paesi avanzati in media il 30% della popolazione maschile e il 50-55% di quella femminile ne soffre. In particolare, in uno studio eseguito nell’ambito delle attività del Gruppo di Studio sull’Epidemiologia e Prevalenza delle Flebopatie Croniche della Società Italiana di Angiologia e Patologia Vas- colare è emerso che, nel nostro paese, circa19 milioni di individui soffrono di IVC e questo ne fa la 3° patologia più diffusa (dopo allergie e ipertensione). Dallo stesso studio è emerso anche che solo 1 paziente su 3 sa di essere malato e viene curato. Infatti, dei pazienti che afferiscono all’ambulatorio del medico di base in una normale giornata lavorativa, circa il 40% è risultato affetto da IVC, indipendentemente dal motivo per cui i pazienti si erano recati dal medico. In particolare il 44,7% presentava teleangectasie e il 49% varici, ossia stadi già avanzati di patologia, tanto che 1 paziente su 5 di quelli che erano andati dal medico per motivi diversi dall’IVC è stato inviato allo specialista. Secondo un’altra ricerca condotta nei paesi occidentali e pubblicata su Angiology, l’avanzare dell’età rappresenta un fattore decisivo per l’insorgere del problema: oltre i 60 anni quasi il 60% delle donne lamenta disturbi, mentre la percentuale degli uomini si attesta intorno al 35%.È sufficiente osservare un range di età inferiore, dai 35 ai 40 anni, per comprendere come siano soprattutto le persone più mature a soffrire di varici. In questo intervallo di età il 40% delle donne lamenta questo disturbo, mentre la percentuale maschile scende a circa il 20%. In base agli studi effettuati nei Paesi avanzati e pubblicati sulle più prestigiose riviste specializzate, anche l’ereditarietà risulta essere un fattore chiave per l’insorgenza delle varici. Si è infatti dimostrato che in soggetti che presentano fattori ereditari l’incidenza delle varici è circa del 50%, mentre è inferiore al 40% se assenti. Avere dei figli comporta anche un maggior rischio di soffrire di varici in età avanzata. Circa il 35% delle donne che hanno avuto più gravidanze ne soffre, mentre solo il 15% delle donne senza figli lamenta disturbi analoghi. Secondo la ricerca condotta da un centro di Stoccarda, quasi il 50% delle persone sovrappeso presenta problemi di varici, che invece interessano il 30% dei soggetti con un peso normale. Il termine malattia venosa cronica (MVC) descrive una condizione che colpisce il sistema venoso degli arti inferiori, con ipertensione venosa che provoca vari disturbi, quali dolore, gonfiore, edema, modificazioni cutanee e ulcerazioni. È causata da un ridotto deflusso di sangue venoso dalle gambe verso il cuore per dilatazione, allungamento e tortuosità delle vene degli arti inferiori, secondaria a insufficienza congenita o acquisita della parete vasale e delle valvole venose. Nello stadio più avanzato si possono formare varici. Quelle primitive sono favorite da: sedentarietà, gravidanza, stazione eretta o seduta prolungata. Le varici secondarie sono in genere conseguenti a un processo post-flebitico e/o posttrombotico che hanno determinato insufficienza valvolare. I fattori di rischio associati all’IVC comprendono l’età, il sesso, la familiarità per vene varicose, l’obesità, la gravidanza, la flebite e precedenti traumi agli arti inferiori.