Un gruppo di giovani ricercatori dell’Università di Bologna, guidati dallo genetista Giuseppe Gasparre, ha individuato la duplicità di un gene, appositamente chiamato onco-giano (nome scientifico MTND1). Lo studio, pubblicato lo scorso Luglio sulla rivista Cancer Research, testimonia come il nuovo gene funge da oncogene se presente in quantità inferiore all’82%, e da soppressore se presente in quantità superiore. Per arrivare a tale conclusione, i ricercatori hanno ingegnerizzato delle cellule di cancro in modo che contenessero cinque diversi livelli della mutazione del gene. I topi da laboratorio con i livelli più bassi del gene mutato hanno sviluppato il tumore. In quelli con i livelli più alti il tumore non è cresciuto. Hanno quindi dedotto come l’oncojanus interferisca nella capacità delle nuove cellule tumorali di creare nuovi vasi sanguigni vitali per l’apporto di ossigeno o glucosio, senza i quali non possono quindi svilupparsi. La scoperta apre la strada a studi farmacologici per l’elaborazione di medicinali che imitino l’effetto inibitore del nuovo gene.