a cura del Prof. Carlo Signorelli
Vaccino anti-Hpv per le dodicenni, offerta della vaccinazione antipneumococcica e dell’antimeningococcica in tutte le regioni, antinfluenzale per anziani e categorie a rischio e offerta in co-payment (o social-price) per tutte le altre vaccinazioni di provata efficacia.
Sono questi i punti salienti del nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2012-2014 pubblicato in aprile che stabilisce nuovi livelli essenziali di assistenza (LEA) per i vaccini e fornisce indicazioni agli operatori sanitari e alla popolazione facendo chiarezza sulle indicazioni e sui vantaggi delle vaccinazioni. Ma il quadro generale italiano resta ancora non omogeneo rispetto alle raccomandazioni e alle nuove strategie vaccinali. L’offerta attiva e gratuita del vaccino contro l’Hpv (Papillomavirus) ma anche un preciso indirizzo per il “social price” rappresenta sicuramente una novità cruciale. Il Nuovo Piano prevede infatti che provvedimenti regionali potranno d’ora in poi garantire presso i servizi delle Asl la disponibilità a prezzo agevolato dei vaccini ai cittadini che rientrano nelle indicazioni d’uso, compreso il vaccino anti-HPV per i maschi. Una nuova opportunità di salute universale, vista la recente estensione al sesso maschile delle indicazioni del vaccino quadrivalente e la crescente evidenza epidemiologica delle patologie HPV correlate tumorali e non, anche nella popolazione maschile (tumori dell’ano, del pene e del cavo orale). Oggi il vaccino anti-Hpv entra ufficialmente a far parte delle vaccinazioni raccomandate (come la pertosse, l’antihaemophilus B e il morbillo-parotite-rosolia) con l’obiettivo è vaccinare il 70% delle ragazze nate nel 2001, per raggiungere il 95% delle bambine nate nel 2003. Queste novità vanno considerate anche in base ad aspetti economici. I vaccini infatti possono rappresentare un importante strumento di investimento sulla propria salute, fondamentale in un momento di crisi economica. Per ridurre i costi sanitari futuri legati direttamente o indirettamente a malattie prevenibili con le vaccinazioni, la prevenzione è l’arma più efficace che abbiamo a disposizione perché oltre a prevenire le malattie evita anche tutti i costi che queste comportano per il Sistema Sanitario Nazionale, come nel caso di tutte le patologia dall’HPVcorrelate. Sarebbe dunque auspicabile poter attivare in tutte le regioni l’offerta di vaccinazione con il social price non solo per le ragazze non incluse nelle coorti con offerte attive e gratuite ma anche per i maschi fino a 26 anni. L’informazione dovrebbe essere attiva, con lettera d’invito in cui si possano evidenziare le importanti opportunità di prevenzione ad un costo agevolato. Recentemente un grave problema in termini di basse coperture vaccinali si è riscontrato anche per la vaccinazione antinfluenzale. Nelle ultime stagioni si è assistito infatti ad un significativo calo dei livelli di copertura sia negli anziani che nelle categorie a rischio come operatori sanitari e portatori di patologie croniche. I dati riferiti agli over 65enni mostrano che il valore medio di copertura nazionale è passato dai massimi di cinque inverni fa del 70% al 60,2% della stagione 2010/11 con un ulteriore calo registrato nell’ultimo inverno. Per la popolazione totale allo stesso modo si è assistito a un calo dal 19,6%, valore già di per se molto basso, al 17,2%. Com’è noto, l’intervento più efficace per prevenire l’influenza è proprio la vaccinazione, tanto che la stessa OMS stima che la vaccinazione antinfluenzale riduce la morbilità e mortalità correlate all’influenza rispettivamente del 60% e sino all’80%. In tutto il mondo circa 75 paesi offrono la vaccinazione influenzale ai gruppi ad alto-rischio e agli anziani. Ancora oggi l’influenza produce in tutto il mondo un rilevante impatto sanitario; in Italia, in media, ogni inverno sono coliti da influenza o sindromi simil influenzali da 6 a 9 milioni di persone con 8 mila morti e notevoli costi diretti legati alle cure e indiretti come l’ assenteismo lavorativo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) nel 2003 ha indicato ai paesi membri di attivare con urgenza politiche vaccinali in grado di produrre un incremento delle coperture per l’influenza in tutte le categorie target (persone ad alto rischio e soggetti anziani) raggiungendo come valore minimo accettabile il 50% nel 2006 e il 75% nel 2010. Il valore di copertura vaccinale ottimale è indicato, invece, nel 95%. In Italia il Ministero della Salute raccomanda di vaccinare almeno il 75% delle persone appartenenti alle categorie a rischio, con un livello ottimale di copertura pari al 95%. Il recente Piano nazionale di prevenzione infine ribadisce l’importanza della vaccinazione tra gli operatori sanitari ritenendo che “l’immunizzazione attiva riveste un ruolo non soltanto di protezione del singolo operatore, ma soprattutto di garanzia nei confronti dei pazienti…”. La vaccinazione anti-influenzale per i soggetti considerati a rischio inclusi gli over 65enni, è inclusa nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) ed offerta attivamente e gratuitamente in tutto il Paese anche se i livelli di copertura assicurati nelle diverse realtà geografiche sono eterogenei. Resta allora ancora forte l’esigenza di attivare strategie efficaci sia a livello nazionale che regionale per riportare l’attenzione verso un argomento sempre importante per la salute di tutti e con un impatto economico rilevante e immediato. Proprio al fine di dare il suo contributo la SItI ha fornito il suo patrocinio a una monografia “Vaccinazione antinfluenzale – Razionale e strategie per l’incremento delle coperture vaccinali”, che, oltre a presentare moltissimi dati nazionali e internazionali sull’influenza e sul suo impatto socio-economico, propone una serie di interventi utili a incrementare le coperture vaccinali nel nostro Paese tra cui l’abbassamento dell’età di inizio dell’offerta attiva e gratuita a 60 anni.
Prof. Carlo Signorelli Ordinario di Igiene
dell’Università di Parma e Coordinatore
del Gruppo Vaccini Siti