Una firma molecolare ci dirà come stiamo. Ovvero, le indicazioni sul nostro stato di salute possono essere ricercate analizzando il metaboloma, ossia l’insieme di molecole che vengono prodotte dal nostro organismo durante i processi biologici che avvengono al suo interno. Queste informazioni possono aiutare ad identificare, ad esempio, differenze tra soggetti sani e soggetti con patologia tumorale. Ma per poter “leggere” queste nuove informazioni serve una nuova tecnologia, da oggi disponibile. I ricercatori italiani guidati dalla Dottorssa Adriana Albini della Fondazione MultiMedica Onlus, in collaborazione con Matteo Conti dell’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (I.R.S.T.) di Meldola, hanno studiato come migliorare gli strumenti di analisi di tali molecole al fine di definire quali di queste possono portare alla diagnosi precoce del tumore. Lo studio, sostenuto dall’ Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), dal Ministero della Salute e dal MIUR, è stata pubblicato on line sulla rivista scientifica Rapid Communication in Mass Spectrometry. In particolare i ricercatori hanno osservato che, combinando due tecniche analitiche, chiamate SACI (ionizzazione chimica attivata da superfici) ed ESI (sorgente ionica electrospray), è possibile aumentare la sensibilità di analisi e di conseguenza rivelare potenziali nuove molecole diagnostiche della patologia tumorale.