La demenza rappresenta una importante sfida per la salute pubblica. L’incidenza della malattia di Alzheimer (AD) – la più comune causa di demenza – è destinata a raddoppiare ogni 20 anni generando, da un lato, un maggior grado di disabilità e comorbidità e, dall’altro, una crescente richiesta di risorse economiche, sociali e sanitarie. Anche nei malati di Parkinson (PD) la demenza è una complicanza frequente e si calcola che interessi sino al 30% degli stessi. Tali demenze neurodegenerative, una volta manifestate clinicamente, vengono affrontate con i farmaci a disposizione che fungono quasi esclusivamente per il trattamento sintomatico, senza riuscire ad interferire, se non in misura del tutto marginale, sulla progressione della malattia. Ciò induce a focalizzare l’attenzione sul riconoscimento precoce e sul trattamento di condizioni pre-morbose, quali il decadimento cognitivo lieve (Mild Cognitive Impairment – MCI), relativamente al quale esiste un consenso generale sul fatto che rappresenti, per AD, una condizione con un tasso di conversione elevato, mentre per PD sia associabile ad un aumentato rischio di demenza. Un adeguato training cognitivo potrebbe essere efficace nel prevenire l’evoluzione da MCI verso la demenza conclamata. Attualmente la gestione della demenza a livello nazionale è demandata agli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) neurologici, ad alcune strutture di eccellenza per la neurologia ed alla rete di Unità di Valutazione Alzheimer (UVA). Non tutte queste strutture prevedono l’erogazione di servizi per la riabilitazione cognitiva e, laddove presenti, essendo impegnativi per costi e risorse altamente specializzate riescono a soddisfare solo una minima percentuale del bacino di utenza. Un approccio riabilitativo che si basi sul ricorso alla Virtual Reality (VR) in 3D può rappresentare uno strumento incentivante ed estremamente efficace per il superamento di tali limitazioni e aiutare nella prevenzione, screening e diagnosi precoce, che appaiono elementi essenziali per promuovere un invecchiamento attivo ed indipendente (Active Aging and Indipendent Living), così come riconosciuto a livello comunitario nell’ambito dello Strategic Implementation Plan for the European Innovation Partnership on Active and Healthy Aging (Steering Group Working Document, final test, Brussels 17.11.2011). In particolare, i Serious Games (SGs), giochi elettronici progettati per scopi diversi dal puro divertimento, rappresentano una nuova tipologia di interazione del paziente con una realtà virtuale che offre l’opportunità di impostare un trattamento riabilitativo specifico sui singoli tipi di deficit cognitivi (memoria, capacità logica, esecutiva) altamente personalizzabile su diversi livelli di performance cognitiva. I SGs rappresentano strumenti nuovi, potenzialmente efficaci nella prevenzione del MCI e nel trattamento della demenza, inoltre questo tipo di approccio terapeutico, accessibile per via telematica, favorisce il rapido trasferimento – a casa, sul luogo di lavoro o altrove – nella vita reale delle competenze acquisite, permettendo facilità di monitoraggio, controllo e documentazione degli effetti del trattamento, ripetizioni infinite di esercizi, trasferibilità su larga scala, contribuendo allo sviluppo di una nuova tipologia di servizi di e-sanità che rendano fruibili, via network, conoscenze ed expertise cliniche. In Italia il Consorzio di Bioingegneria e Informatica Medica di Pavia (CBIM) ha intrapreso dal 2011 un’attività di ricerca nell’ambito dell’applicazione di Serious Games alla riabilitazione cognitiva, collaborando con l’Universidad Politècnica de Cataluna, con il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Pavia ed il Dipartimento di Neurologia e Neuroriabilitazione dell’IRCCS Fondazione Istituto Neurologico “Casimiro Mondino”. “Obiettivo della ricerca” ci spiegano il Prof. Giuseppe Nappi, Direttore Scientifico dell’IRCCS “Mondino” e l’Ing. Paolo Cristiani, Direttore Generale di CBIM, “è la progettazione e validazione sul campo di una piattaforma basata su realtà virtuale in 3D per la diagnosi, la caratterizzazione, la quantificazione e la gestione dei decadimenti cognitivi in soggetti affetti da Mild Cognitive Impairments e da malattia diAlzheimer”. Il sistema si baserà su un approccio SGs e consentirà agli utilizzatori di interagire con un ambiente virtuale in 3D che presenterà differenti scenari quali: la navigazione in una città virtuale, trovare la strada più breve per raggiungere un supermercato (training della capacità cognitiva), entrare in un supermercato, acquistare dei prodotti e pagarli (training della capacità funzionale), svolgere attività di vita quotidiana all’interno di una casa virtuale. Una sfida molto ambiziosa che ha già ottenuto i primi riconoscimenti da parte del MIUR, che ha selezionato il progetto tra quelli particolarmente interessanti all’interno dello “Smart Cities and Communities and Social Innovation” nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Competitività” per le Regioni della Convergenza (Sicilia, Campania, Calabria, Puglia). Il Consorzio di Bioingegneria e Informatica Medica (CBIM) è un ente no profit costituito dall’Università di Pavia e dagli IRCCS pavesi Fondazione Policlinico San Matteo, Fondazione “S. Maugeri” Clinica del Lavoro e della Riabilitazione, Fondazione Istituto Neurologico Nazionale “C. Mondino”. Al CBIM partecipano, inoltre, anche l’IRCCS Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma e l’Istituto Universitario di Studi Superiori (IUSS) di Pavia. CBIM opera da vent’anni nella progettazione, sperimentazione e validazione di sistemi informativi complessi nel settore sanitario ed ha partecipato e coordinato molti progetti internazionali per lo sviluppo di servizi ehealth. E’ partner del Ministero della Salute e del Consortium Garr per la gestione del sistema informativo nazionale della ricerca biomedica. CBIM – www.cbim.it Piazzale Volontari del Sangue 2, 27100 Pavia Tel. +39 0382.525100 Fax +39 0382.526622 L’IRCCS Fondazione Istituto Neurologico “Casimiro Mondino” è una delle strutture più importanti a livello europeo deputata alla cura delle malattie del sistema nervoso e, allo stesso tempo, alla ricerca applicata in campo neurologico. L’attività di ricerca, saldamente connessa con l’attività di assistenza, costituisce quindi la missione fondamentale dell’Istituto, che conduce e promuove la ricerca scientifica sulla prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle malattie del sistema nervoso, tra cui la demenza. Il laboratorio di neuropsicologia del “Mondino” è una Unità di Valutazione Alzheimer (UVA) che svolge attività clinica e di ricerca nel campo delle malattie neuro-degenerative con interesse specifico nella fase preclinica. L’attività di ricerca si orienta su patologie e problematiche d’interesse neurologico e neuropsichiatrico infantile, di natura sia organica che funzionale, caratterizzate da alta frequenza nella popolazione, e su condizioni complesse contrassegnate da alti costi sanitari e sociali.
IRCCS Fond. Istituto Neurologico Nazionale “C. Mondino”
www.mondino.it
Via Mondino 2 (ex Via Ferrata),
27100 Pavia
Tel. +39 0382.3801