Ottobre, mese della prevenzione del tumore al seno.
Le donne sanno a cosa serve la mammografia, ma in troppe poi non fanno i controlli. Idee poco chiare anche sui fattori di rischio o di protezione. I risultati di un sondaggio promosso dal sito alfemminile.com in collaborazione con la Fondazione Veronesi
Il sito alfemminile.com ha promosso un sondaggio su tumore al seno e prevenzione con la collaborazione della Fondazione Veronesi. Hanno risposto in più di 1.800, dimostrando di avere a cuore l’argomento e di essere mediamente informate. Il 40% di loro, però, ritiene di saperne ancora poco. Sanno che la mammografia può salvare la vita, ma il 60% delle intervistate non conosce l’offerta di screening della propria Asl o Regione. E 4 su 10 ammettono di non fare i controlli consigliati per la propria età, per colpa delle liste d’attesa, della mancanza di tempo o dei costi. Grandi incertezze, invece, sui fattori di rischio: sono ancora in molte a preoccuparsi più dei presunti danni di creme e deodoranti rispetto al sovrappeso o alla vita sedentaria.
Tumori al seno: sempre più diagnosi in giovane età
I tumori fra le donne sotto i 50 anni sono una minoranza, ma da 5 anni a questa parte tendono ad aumentare.
Il rischio cresce all’aumentare dell’età, fino a raggiungere un fase di plateau il cui inizio è di norma fissato con la menopausa, a cui segue una nuova fase di crescita dopo i sessant’anni. Fino a un po’ di tempo fa nessuno aveva mai messo in dubbio il trend di incidenza del carcinoma della mammella, ma almeno da un lustro a questa parte il picco si manifesta più precocemente. «Le diagnosi durante le terza età stanno calando, mentre sono in aumento tra le under 50» afferma Francesco Schittulli, chirurgo oncologo che ricopre la carica di presidente della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ed è membro appena eletto nel Consiglio Superiore di Sanità. La maggiore accuratezza delle diagnosi giustifica parzialmente questo dato: l’aumento di incidenza della malattia nelle donne più giovani è dovuto anche alla maggiore esposizione a diversi fattori di rischio». La lotta contro il tumore al seno, per cui Fondazione Veronesi sarà in campo durante l’intero mese di ottobre, è tra le priorità della ricerca. Passi avanti ne sono stati fatti abbastanza, se si considera che la sopravvivenza a cinque anni dal primo intervento ha raggiunto quota 85%, seppur con le dovute differenze tra Nord e Sud. Ma, prima di arrivare in sala operatoria, è la prevenzione a giocare un ruolo decisivo. «Il 7% delle nuove diagnosi riguarda persone che non hanno raggiunto la quarta decade d’età – spiega Vito Trojano, direttore del dipartimento donna dell’istituto oncologico Giovanni Paolo II di Bari -. È un dato in aumento del 25% rispetto a dieci anni fa e da tenere in considerazione». Sotto osservazione c’è la curva seguita dagli estrogeni, gli ormoni sessuali femminili che giocano un ruolo chiave nei meccanismi di patogenesi del tumore al seno.
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