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Un robot per correggere la vista

Un robot per correggere la vista

20 novembre 2016 5795 views

schermata-2016-11-22-alle-20-33-48Chirurgia robotica in Oculistica: tecniche rivoluzionarie per la diagnosi e la cura delle principali patologie oculari, applicate nel Centro di Eccellenza in Oftalmologia di Chieti-Pescara. La struttura, riconosciuta come Centro Nazionale di Alta Tecnologia, è diretta dal Professore Leonardo Mastropasqua.

Un centro pionieristico, che ha fatto dell’avanguardia tecnologica il fiore all’occhiello della propria attività interventistica. Conosciuta ed apprezzata a livello internazionale, la Clinica Oftalmologica dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara  è ad oggi Centro Nazionale di Alta Tecnologia (CNAT), nonché Centro di Eccellenza in Oculistica, con ruolo di spicco nella realtà sanitaria nazionale ed internazionale. Diretta dal Professor Leonardo Mastropasqua, il CNAT, riconosciuto come unico in Italia dalla Società Oftalmologica Italiana dal 2013, è anche sede dell’unica Scuola Italiana di Chirurgia Robotica in Oftalmologia. La professionalità e l’alta qualità degli standard ha inoltre permesso che l’International Agency for Prevention of Blindness  la individuasse come Polo di riferimento per la prevenzione della cecità, ipovisione e riabilitazione visiva per la Regione Abruzzo.  E la Governance della Regione ha puntato al il futuro prossimo per caratterizzarsi a livello Nazionale nelle Eccellenze Sanitarie sulla Oftalmologia, attivando il progetto “Abruzzo Regione della Vista” che prevede la partecipazione del CNAT come Struttura Coordinatrice per tutta la Regione per le attività scientifiche, di prevenzione e di assistenza ad elevati standard nazionali previsti dal Progetto.

Quindi, una Clinica all’avanguardia che  rivolge il suo sguardo ad un contesto internazionale, ricco di riconoscimenti, grazie soprattutto alla lungimiranza ed alla preparazione del suo fondatore ed a una equipe di medici specializzati in ogni settore dell’oculistica, coadiuvati da personale sanitario ed amministrativo selezionato.

è da molto tempo che il CNAT pone al centro delle proprie attività l’innovazione tecnologica in chirurgia oftalmica. Già dal 2006 pionieri nella chirurgia robotica dei trapianti, avendo eseguito il primo trapianto di cornea in Italia con il sistema robotizzato (laser a femtosecondi),  oggi il CNAT è  Centro pubblico italiano, unico nel suo genere, a offrire la possibilità di essere sottoposti ad interventi sul cristallino (cataratta), di trattare la miopia e l’astigmatismo, eseguire laser navigati per le retinopatie diabetiche e le maculopatie e trattare le patologie corneali, tutto attraverso sistemi robotici avanzati.

Miopia ed astigmatismo rappresentano da sempre due delle problematiche più diffuse, che nel  CNAT vengono curate definitivamente grazie all’utilizzo dell’innovativa tecnica SMILE, che rappresenta l’ultima evoluzione tecnologica nel campo della chirurgia rifrattiva mondiale.

Oggi i pazienti sono molto esigenti e laddove possibile il paziente vuole fare a meno degli occhiali per sempre e senza incorrere in complicanze. La tecnica SMILE, che usa il sistema robotizzato di un particolare laser a femtosecondi (un laser ultraveloce e con precisione micrometrica), risponde meglio a queste esigenze rispetto alle precedenti tecniche LASIK e PRK nelle quali si utilizza il laser a eccimeri. Si tratta di una tecnica ancora meno invasiva delle precedenti, non si danneggia l’epitelio o l’innervazione della cornea, né si eseguono tagli che indeboliscono il tessuto del paziente. Si lavora, grazie alla precisione del sistema laser robotizzato estraendo un sottile lenticolo di tessuto dello spessore e forma atta a correggere il difetto visivo miopico (fino a – 10 diottrie) ed astigmatico (fino a – 5 diottrie), attraverso una piccolissima incisione corneale superficiale di circa 3 mm. E’ quindi una tecnica di profondità senza l’uso del laser ad eccimeri., e con vantaggi quali la sicurezza, l’assenza di dolore, la possibilità di trattare cornee sottili e miopie ed astigmatismi elevati, i tempi di recupero veloci, l’indipendenza dagli occhiali, l’ottima visione notturna e la capacità di praticare da subito sport anche da contatto.

I sistemi robotizzati possono anche essere utilizzati per patologie differenti, come ad esempio la cataratta, con notevoli  vantaggi  per il paziente.  L’estrema precisione e la grande sicurezza sono solo due delle caratteristiche che permettono l’impiego del laser a femtosecondi anche per altre malattie dell’occhio, ad esempio nel trattamento chirurgico della cataratta. La cataratta è l’opacizzazione progressiva (spesso senile ma tal volta giovanile) del cristallino, la lente naturale interna dell’occhio situata dietro la pupilla. La terapia di tale patologia è solo chirurgica. L’ultima evoluzione è il nano laser  associato a sistemi robotizzati che utilizzano laser a femtosecondi simili, ma differenti rispetto a quelli utilizzati per la cornea, che tramite luce infrarossa con impulsi della grandezza di pochi micron e di brevissima durata riescono a tagliare i tessuti nel punto desiderato a diverse profondità nell’occhio (in questo caso il cristallino e la sua capsula di rivestimento) a bulbo chiuso, cioè prima ancora di realizzare le incisioni. è una tecnica chirurgica robotizzata perché il laser, guidato da un computer, crea una mappa tridimensionale in diretta delle strutture oculari da operare, realizzando le fasi più delicate dell’intervento in modo automatizzato. Il chirurgo gestisce e visualizza tutta la procedura in tempo reale su un monitor e modifica i parametri chirurgici in base all’analisi tridimensionale dei tessuti. Si ottengono in questo modo, grazie al Robot, dei tagli precisissimi che consentono la perfetta centratura del cristallino artificiale esaltando le qualità e gli effetti visivi delle lenti artificiali di ultima generazione, che consentono la correzione dell’astigmatismo e della presbiopia, permettendo al paziente di vedere bene per lontano e per vicino senza occhiali.  Tutto ciò garantisce, un ottimo recupero non solo della quantità, ma anche della qualità della visione. Il paziente può riprendere le proprie attività quotidiane, sportive e lavorative in tempi brevissimi.

La robotizzazione porta a ottimi risultati anche nel trattamento delle patologie retiniche e delle maculopatie :  la retina è la membrana nervosa dell’occhio direttamente connessa alle strutture visive cerebrali. è come la pellicola sensibile della macchina fotografica. La macula è la struttura più nobile della retina responsabile della visione centrale. L’età ed il diabete sono le condizioni che più frequentemente colpiscono la macula, causando la maculopatia diabetica e la maculopatia legata all’età. Oggi laser di nuova generazione e farmaci anti-VEGF che si somministrano tramite iniezione intra-oculare rappresentano le principali terapia innovative di queste patologie. In particolar modo tramite “il sistema NAVILAS” guidato da sistemi computerizzati e robotizzati, si ottengono risultati di assoluta precisione perché grazie al robot è trattata solo la parte malata della retina, mentre i tessuti sani vengono risparmiati. Ciò permette una efficacia indipendente dalla collaborazione del paziente e dalla mano umana. La robotizzazione del trattamento migliora i risultati in termini di qualità della vista, riduce il dolore associato al trattamento tradizionale, ed annulla il rischio di errore.

 

La chirurgia robotica ha quindi aperto una nuova era in oftalmologia. Oggi l’alta tecnologia è indispensabile per la diagnosi e per la terapia delle malattie oculari. I tagli, programmati ed effettuati da un robot che aiuta il chirurgo e da un laser (bisturi luce) che sostituisce le classiche lame, consentono precisioni impossibili con le chirurgie tradizionali. Il paziente ne trae vantaggio in ogni ambito perché sottoposto a procedure sempre meno invasive, ripetibili ed indipendenti dal paziente e dal chirurgo. La linea per il prossimo futuro è già tracciata quindi, sempre più tecnologia nella nostra routine, ricordando che la ricerca in tale ambito è pilastro fondamentale per l’innovazione e che la mente e le conoscenze del medico e del chirurgo dovranno sempre gestire le macchine.

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