Altro che “Avatar”: il primo esoscheletro per la servoamplificazione di forza realizzato in Italia, che per le sue caratteristiche tecniche può essere considerato il più complesso sistema robotico indossabile al mondo, è ora diventato realtà grazie al dispositivo sviluppato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Può essere applicato sia in ambito militare (il progetto è stato finanziato dal ministero della Difesa) ma anche per complesse operazioni di protezione civile. Si tratta di uno strumento cibernetico esterno che riesce a potenziare le capacità fisiche, amplificando fino a 20 volte la forza dell’utilizzatore che lo indossa, agendo come una sorta di muscolatura artificiale. Il “Body Extender”, è questo il suo nome, è costituito da un corpo centrale a cui sono collegati 4 arti robotici (2 braccia e 2 gambe), caratterizzato da capacità di movimento paragonabili a quelle del corpo umano. Chi lo utilizza ha estrema libertà di movimento sulle gambe e può compiere passi avanti, indietro e laterali, roteare sul posto, accovacciarsi, salire e scendere gradini. Inoltre, utilizzando entrambe le braccia robotiche, si possono sollevare e sostenere carichi fino a 100 chilogrammi, anche per lunghi intervalli di tempo.
Fonte: ansa.it