In questi ultimi vent’anni la tossina botulinica di tipo A, ed ora anche di tipo B, somministrata intramuscolo ha confermato la sua grande importanza in ambito terapeutico nel trattamento di svariate patologie neurologiche e non solo.
Recentemente, infatti, si assiste al sempre più frequente utilizzo della tossina di tipo A in numerose branche della medicina per la cura di diverse malattie e contemporaneamente alla sua applicazione in casi di inestetismi cutanei da invecchiamento, tanto da determinarne un’ampia e radicata diffusione nel ramo della dermatologia cosmetica ed estetica.
Con più di 22 milioni di fiale distribuite dal 1989 al 2008 e quasi 17 milioni di sessioni di trattamento solo negli Stati Uniti negli ultimi 14 anni (1994-2008), il botulino si conferma in assoluto il prodotto più utilizzato e più studiato nel mondo, con un profilo di sicurezza ed affidabilità talmente consolidato da non conoscere precedenti né tantomeno concorrenti.
Un trend, questo, che documenta chiaramente l’importante aumento dei campi di applicazione della di questa proteina, prodotta da batteri e preparata in laboratorio, accompagnato peraltro dalla conoscenza tanto del suo meccanismo di azione, quanto dei suoi potenziali effetti avversi, di assolutamente esigua documentazione.
Inizialmente approvata per la sua azione farmacologica sui disordini oculistici come il blefarospasmo, una forma di non controllati movimenti palpebrali con sbattimento continuo delle stesse, e lo strabismo, nel quale un alterato controllo dei muscoli motori di un occhio determina un mal allineamento di entrambi, fu nel 2000 che la somministrazione di tossina btx di tipo A fu approvata per il trattamento di alcuni disordini neurologici del collo, cioè per la “distonia cervicale”. E’ proprio a questa applicazione che seguì l’uso della stessa in ambito di malattie neurologiche contrassegnate da fenomeni di spasticità. Solo due anni dopo, però, si assistette ad una vera grande rivoluzione decretata dall’approvazione, da parte dell’ FDA, dell’utilizzo di questa tossina per “spianare” i solchi a livello della linea di aggrottamento tra le sopracciglia, le cosiddette “rughe del pensatore”.
Di qui il sempre più ampio utilizzo in ambito estetico, in prevalenza nella zona del terzo superiore del volto, quella cioè che si estende dalla fronte alle sopraciglia, agendo però anche in altri punti più delicati come l’area intorno agli occhi, sul collo e nell’area del contorno labbra, riducendo la forza del muscolo che spesso tende ad attirare verso il basso gli angoli della bocca, conferendole quello spiacevole aspetto “triste”.
Riguardo la profondità di iniezione e i distretti da trattare, questi sono determinati sulla base di un’accurata analisi clinica. Specialmente nelle indicazioni dermocosmetiche, infatti, è di fondamentale importanza sia il processo di diluizione, che deve essere quanto più accurato e preciso, sia la determinazione del punto di iniezione, al fine di poter ottenere l’effetto di blocco esattamente su quei muscoli che si intende inibire.
Necessaria, a tal proposito, una pre-pianificazione del trattamento, consistente nell’individuazione dei siti di iniezione con una matita dermografica, naturalmente dopo aver provocato la contrazione, mediante la mimica facciale, dei muscoli di quella zona in cui agire.
Siringhe da insulina con sottilissimi aghi sono quelle generalmente usate per la somministrazione all’interno dei muscoli responsabili della formazione di rughe o linee di espressione., mentre significatamente basse le dosi utilizzate per uso cosmetico, di molto inferiori rispetto a qualsiasi altro dosaggio adottato in altri tipi di trattamento come, ad esempio, quelli neurologici.
Il risultato è un miorilassamento e distensione della muscolatura del viso e di conseguenza la cute soprastante, che appare liscia e uniforme. Relativamente al blocco funzionale, questo ha comunque una durata assolutamente limitata nel tempo, soprattutto grazie al rigenerarsi delle terminazioni nervose, processo solitamente previsto tra i tre ed i sei mesi, esattamente gli stessi della durata dell’effetto del trattamento. Al fine di ottenere, poi, il risultato desiderato, nel pieno rispetto della fisionomia espressiva del paziente, l’inoculazione della tossina botulinica di tipo A deve necessariamente essere praticata da un medico specialista, il solo in grado di donare, attraverso precisi parametri di valutazione, un aspetto quanto più naturale ed omogeneo.
Dott.ssa Clara Rigo
Specialista in Dermatologia- Dermatologia Estetica
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