L’infertilità è una condizione che viene vissuta dalla maggior parte delle coppie come uno “sgambetto esistenziale” inaspettato che provoca una “crisi di vita”, generando frustrazione, dolore, rabbia, sconforto, ansia.
A cura della Dottoressa Vincenza Zimbardi – Psicologa
Si vive la destabilizzante sensazione di aver perso ciò che di più importante si potesse desiderare – c.d. sindrome della culla vuota – e si registra molto spesso una perdita di autostima, in entrambi i partner: l’esperienza dell’infertilità può portare ad una intensa sensazione di mancata progettualità nella relazione e nella strutturazione familiare, con sentimenti di vergogna e fallimento. A volte fa capolino anche il senso di colpa per aver fatto scelte che si percepiscono come “sbagliate” in passato o per aver deciso di volere un figlio ad un’età troppo avanzata.
In particolare se la causa di infertilità è di origine femminile, la donna può sentire un senso di inferiorità rispetto alle donne con figli e temere anche che il compagno possa chiudere la relazione e magari realizzare il suo desiderio di paternità con un’altra persona. In questo caso generalmente il partner maschile si mostra rassicurante, prospetta una vita insieme anche senza bambini, ma la donna, che generalmente vive una reazione emotiva molto forte ed intensa rispetto alla difficile e complessa elaborazione del problema,può percepire questa posizione del compagno come finalizzata esclusivamente a darle sollievo ma non autentica; addirittura può sentire sminuito il proprio dolore e provare un senso di smarrimento nel non capire fino in fondo cosa realmente provi il compagno.
Si rivela cruciale, dunque, una comunicazione efficace all’interno della coppia, senza timori di esporsi per quello che si sente, al fine di affrontare con maggiori risorse il percorso che si intende realizzare.
Nel caso in cui l’infertilità sia di origine maschile, può accadere che si confonda, sul piano simbolico, fertilità con potenza sessuale, potenza riproduttiva con virilità, provocando ulteriore rabbia, dolore e senso di perdita.
La condizione di infertilità può comportare dunque un cambiamento sull’intera prospettiva di vita: le relazioni sociali e familiari diventano faticose perché rappresentano occasioni di continuo confronto con la propria infertilità e con il mondo degli “altri”, coloro che sono riusciti facilmente ad avere bambini. Questo mondo sembra improvvisamente popolato da genitori felici e da donne incinte che rievocano costantemente disagio e sofferenza e acuiscono la sensazione della propria diversità.
Possono aumentare i conflitti espliciti o, peggio, impliciti all’interno della coppia, i risentimenti sotterranei o manifesti nei confronti del partner infertile e anche la vita sessuale può fortemente risentirne: il sesso, percepito ormai come privo della sua potenziale e vitale funzione procreativa, può essere vissuto come meccanico, arido, senza senso.
Le procedure diagnostiche e terapeutiche della PMA aggravano la difficile situazione della coppia infertile, la cui intimità viene invasa per diventare quasi “assistita” ed appesantita da carico di forte incertezza sul futuro, dato che non esistono garanzie sul buon esito dei trattamenti.
L’equilibrio di una coppia dipenderà molto dalla risorse adattative dei partner ed il contributo di un buon supporto emotivo che accompagni durante il percorso della PMA può risultare un fattore cruciale, con informazioni, educazione e apprendimento di strategie di coping e cura del benessere psichico, soprattutto nei momenti più ardui, come l’attesa dei risultati o le scelte successive al fallimento
La situazione naturalmente si rende ancora più complessa quando le coppie si trovano di fronte alla scelta spinosa della donazione di gameti, vista ambivalentemente come salvifica ed oscura.