Di Raffaella Quieti in collaborazione con la Dott.ssa Lisa Toto e Luca Vecchiarino
Professor Mastropasqua, quali sono gli attuali miglioramenti della chirurgia della cataratta?
La chirurgia della cataratta ha subito notevoli avanzamenti nel corso degli ultimi anni con l’introduzione della chirurgia a piccola incisione e la creazione di lenti intraoculari biocompatibili e di qualità ottica sempre più elevata.
Le ultime innovazioni, volte a ridurre le dimensioni dell’incisione chirurgica con tagli inferiori ai 2 mm, hanno di fatto migliorato la prognosi visiva del paziente che si sottopone all’intervento di cataratta, minimizzando i tempi di recupero visivi e funzionali post-operatori.
L’elevata precisione nel determinare ancor prima dell’intervento chirurgico quella che sarà l’effettiva refrazione del paziente, grazie alle accurate metodiche biometriche di calcolo della lente intraoculare da impiantare, hanno consentito una maggior indipendenza da occhiali.
Quali limiti presentano le lenti intraoculari convenzionali ?
Dopo l’impianto di lenti intraoculari definite convenzionali, ovvero monofocali, la capacità visiva del paziente operato presenta una concreta limitazione per l’impossibilità di focalizzare le immagini a distanze ravvicinate, rendendo quindi necessario il ricorso ad occhiali per vicino.
In passato dopo intervento di estrazione di cataratta è stata utilizzata la tecnica della monovisione che prevedeva in un occhio l’impianto di una lente focalizzata per lontano e nell’occhio controlaterale una che garantiva la visione per vicino. Tuttavia la perdita della visione binoculare con conseguente difficoltà nella fusione delle immagini percepite da entrambi gli occhi, hanno limitato l’uso di tale procedura, indirizzando la moderna oftalmologia verso la ricerca di nuove soluzioni.
Professor Mastropasqua ci parli delle novità apportate dalle nuove tecnologie di lenti intraoculari.
Da alcuni anni sono state ideate nuove tecnologie di lenti intraoculari per migliorare la performance visiva per distanze ravvicinate e tra queste vi sono le lenti multifocali e le lenti accomodative considerate oggi lenti “premium” per la correzione della presbiopia nel paziente pseudofachico, ovvero sottoposto ad intervento di cataratta.
Le lenti intraoculari multifocali disponibili sia nei modelli di tipo rifrattivo, che diffrattivo, producono contemporaneamente due immagini principali, una per lontano e l’altra per vicino, che verranno alternativamente selezionate dal cervello relativamente alla distanza di visione.
Le prime lenti multifocali hanno dimostrato un’ottima efficacia nella performance visiva per lontano con risultati paragonabili a quelli forniti dalle lenti convenzionali monofocali, migliorando al tempo stesso la capacità visiva per vicino e per distanze intermedie.
Per quale ragione l’uso delle ottiche multifocali di prima generazione per il superamento della presbiopia ha in alcuni casi peggiorato della qualità della visione dei pazienti impiantati ?
La suddivisione della luce in due fuochi, uno per lontano e l’altro per vicino, determina la dispersione di una quota di energia luminosa, tale da determinare in alcuni pazienti la comparsa di sintomi quali aloni, abbagliamento e riduzione della sensibilità al contrasto con notevole penalizzazione della performance visiva.
In aggiunta ai fenomeni di dispersione luminosa le lenti intraoculari multifocali, similmente alle lenti monofocali tradizionali, inducono un aumento delle cosiddette aberrazioni sferiche, piccole imperfezioni del sistema ottico oculare, capaci di condizionare la qualità della visione.
Quali miglioramenti sono stati apportati alle lenti intraoculari multifocali ?
La necessità di ridurre l’incremento delle aberrazioni sferiche, correlate alla sostituzione del cristallino naturale con uno artificiale, ha portato alla realizzazione dell’ottica asferica, in grado di correggere l’aberrazione sferica, utilizzata sia per le lenti monofocali tradizionali che per le lenti multifocali di nuova generazione.
Altre innovazioni delle lenti multifocali sono rappresentate dalla creazione di lenti ibride tra i due tipi di lenti diffrattive e rifrattive in grado di ridurre la dispersione della luce.
Di conseguenza l’avanzamento tecnologico nella costruzione delle lenti multifocali ha consentito di migliorare la performance visiva dei pazienti impiantati riducendo l’incidenza di disturbi della qualità della visione senza influenzare l’efficacia delle lenti multifocali nel ripristino delle capacità funzionali per vicino.
Più recentemente è stato ideato un meccanismo differente da quello della multifocalità per consentire la focalizzazione delle immagini a diverse distanze, realizzato con lenti monofocali dal design particolare, le lenti accomodative, in grado di spostarsi dinamicamente nella visione per vicino lungo l’asse antero-posteriore dell’occhio in maniera simile al cristallino naturale.
Quali sono i modelli che offrono la performance migliore attualmente in commercio ?
Attualmente in commercio esistono diversi modelli di lenti accomodative che risultano efficaci nel garantire una buona performance visiva per lontano, per distanze intermedie e per vicino con indipendenza da occhiali per lo svolgimento di diverse attività quotidiane. In alcuni casi è stata dimostrata una migliore qualità della visione in pazienti impiantati con lenti accomodative rispetto alle lenti intraoculari multifocali, per l’assenza dei fenomeni di dispersione luminosa e di suddivisione dell’energia luminosa in più fuochi propri delle lenti multifocali. Tuttavia, in alcuni tipi di lenti accomodative, è stata descritta nel tempo una riduzione della capacità visiva per vicino dovuta alla limitazione dello spostamento antero-posteriore della lente.
Nell’intento di ottimizzare i risultati dell’impianto delle lenti accomodative, la ricerca oftalmologica ha consentito la creazione di nuovi modelli di lenti accomodative ed il perfezionamento dei modelli già esistenti in commercio con innovazioni tecnologiche atte a migliorare la qualità ottica, il materiale ed i modelli delle lenti.I dati della letteratura indicano che le recenti innovazioni nella fabbricazione delle lenti multifocali e delle lenti accomodative potrebbero consentire un notevole avanzamento nella correzione della presbiopia dopo estrazione di cataratta. Rimane tuttora da stabilire il ruolo di tale tipo di chirurgia per la correzione della presbiopia in pazienti con cristallino trasparente.
Come vengono identificati i candidati alla chirurgia della cataratta con impianto di lenti intraoculari “premium”?
Non in tutti i casi è possibile impiantare lenti intraoculari “premium” ed è indispensabile fare un’accurata selezione dei pazienti sulla base di alcune caratteristiche preoperatorie.
Il Servizio di Qualità della Visione del nostro Centro di Eccellenza in Oftalmologia EXE’ ha in dotazione la strumentazione più all’avanguardia in grado di valutare l’integrità delle strutture anatomiche dell’occhio nel preoperatorio, la presenza di un eventuale astigmatismo corneale associato, le aberrazioni oculari preoperatorie etc. in modo da selezionare i pazienti più idonei all’impianto delle lenti “premium” e garantire un’eccellente qualità della visione dopo l’intervento.