Professore Marco Gasparotti – Medico Chirurgo Estetico Casa di cura Ars Medica – Roma
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Chirurgo plastico, docente universitario, scrittore, personaggio televisivo, ma anche testimonial fattivo di cause molto nobili, quali la lotta all’obesità infantile e ai tumori dell’infanzia.
Ad un certo punto della mia carriera ho sentito la necessità di rendermi utile anche socialmente, pur facendo un lavoro talvolta apparentemente futile. Da alcuni anni vedevo molte mamme portare al mio studio i loro ragazzi minorenni, di 13-14 anni, sovrappeso o addirittura obesi, chiedendomi, come ultima spiaggia, interventi di chirurgia plastica per cercare di eliminare il loro problema.
L’obesità è una patologia, che ormai affligge più del 64 per cento dei nostri figli. Venivano da me ragazzi con accumuli di grasso anche molto localizzati ai fianchi, al torace, alle mammelle. Da queste continue e sempre più numerose richieste mi è venuta voglia di fare qualcosa di socialmente utile per aiutare le molte famiglie, spesso prive di disponibilità economiche, che in Italia hanno bambini obesi.
Ho costituito la Fondazione per la lotta all’Obesità infantile, che ha aperto numerosi centri in Italia nei quali i nostri specialisti visitano gratuitamente questi bambini e li seguono poi in un percorso che cerca di indirizzarli verso una alimentazione ed una vita più sana e allo sport. Vengono educati anche i genitori ad una alimentazione corretta ed a una vita più sana per i loro figli che, se non curati, a venti anni saranno cardiopatici, diabetici, ipertesi.
Sono quasi quarant’anni che lei si occupa di chirurgia plastica. Com’è cambiato questo mondo dai primi anni ’80 ad oggi? I clienti di oggi sono diversi da quelli di ieri? E soprattutto come sono cambiate le richieste dei pazienti al chirurgo?
Dagli anni 80 ad oggi la chirurgia estetica è molto cambiata. A quei tempi la chirurgia plastica era più che altro rivolta a ragazzine che avevano un brutto naso o delle orecchie a sventola, oppure alle signore ‘over 50‘ che chiedevano di ringiovanire il viso, dunque un lifting del viso, o a donne che, in seguito alla gravidanza, avevano rilasciamenti del seno e della pancia, quindi addominoplastiche o mastopessi.
Oggi la chirurgia plastica è una chirurgia molto richiesta anche a fini lavorativi: una donna avvocato di 35-40 anni si fa il lifting del viso-cosa che anni fa non succedeva-perchè vive in un mondo di uomini…deve dare una immagine di efficienza e professionalità massima. Quindi oggi nell’approccio lavorativo conta anche l’aspetto fisico.
Anche molti uomini oggi approcciano la chirurgia estetica, specie chirurgia del viso: borse palpebrali, lifting del viso. Perchè?
Forse anche perchè generalmente hanno figli in età molto matura, intorno ai 45-50 anni, e quando vanno all’asilo ad accompagnarli gli altri bambi non chiedano: ‘Ma…è tuo nonno?’
Dunque ecco che oggi esiste un risvolto psicologico molto importante nella chirurgia estetica. Per non parlare poi anche delle adolescenti, che oggi sono bombardate da immagini di bellezza e perfezione fisica ovunque, dai giornali alla televisione, ai cartelloni pubblicitari.
Queste ragazzine, avendo purtroppo dei valori molto deboli nella famiglia, nella scuola, se hanno dei minimi difetti fisici, o anche solo delle semplici imperfezioni entrano in crisi. Ecco dunque che si rifugiano in questi stereotipi di bellezza che cercano di rincorrere.
Salute e bellezza possono convivere? Qual è la sua opinione da chirurgo plastico? O meglio quali sono i limiti che lei si pone nell’esercizio della professione? E che consigli da a chi vorrebbe sottoporsi ad un intervento?
Salute e bellezza sicuramente convivono e devono convivere perchè, ad esempio, è inutile rivolgersi ad un chirurgo plastico se si è sovrappeso e si deve dimagrire.
In questo caso c’è un discorso di stile di vita, di alimentazione…di palestra. Dunque la chirurgia estetica deve essere vista come ultima spiaggia, nel mondo della bellezza e del benessere, come un qualcosa che ti aiuti a star meglio e a vivere meglio, a sentirti meglio, a ringiovanire, a vederti meglio e più in forma, ma deve essere preceduta e seguita da uno stile di vita assai corretto.
Qual è la sua prossima sfida professionale?
La ricerca sulle cellule staminali. Il futuro della chirurgia estetica oggi si basa molto sul grasso, che è ricco di cellule staminali e si può trapiantare sul viso, per ridare forme e volume, sul seno, per dare volume, ma soprattutto nella chirurgia ricostruttiva post-mastectomia.
Cerco di trasmettere ai giovani medici soprattutto l’umiltà necessaria per svolgere questo lavoro molto duro, fatto di sacrifici, di studio e di applicazione. In un campo estremamente complesso, perchè si rivolge pù all’anima che al corpo delle persone.