a cura di: Professor Ferruccio Fazio – Ministro della Salute
Il periodo raccomandato in cui vaccinarsi è quello autunnale, a partire dalla metà di ottobre fino a fine dicembre.
L’influenza è un problema di assoluta rilevanza per la sanità pubblica a causa del numero elevato di casi che si verificano in ogni stagione e del numero di decessi che ogni anno si registrano soprattutto tra le categorie a rischio, anziani o malati cronici, e che nell’84% dei casi riguardano persone di età pari o superiore a 65 anni.
Il virus dell’influenza colpisce l’apparato respiratorio e può causare gravi danni, si trasmette per via aerea, attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche tramite il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. Una buona igiene delle mani gioca quindi un ruolo determinante nel limitare la diffusione del virus, ma il mezzo più efficace e sicuro per prevenire l’influenza e le sue complicanze resta il vaccino. Purtroppo, le vaccinazioni sono vittime del loro successo: molte malattie grazie ad esse non costituiscono più un problema e allora la gente pensa che vaccinarsi non sia più importante con il risultato che si continua a morire di influenza. Bisogna quindi far acquisire consapevolezza, soprattutto alle persone a rischio, che il vaccino rappresenta l’arma più efficace contro il virus. Contro l’influenza 2011-2012 è già partita da qualche giorno la campagna vaccinale promossa dal Ministero e vorrei ricordare che il periodo raccomandato in cui vaccinarsi è quello autunnale, a partire dalla metà di ottobre fino a fine dicembre. La campagna è rivolta principalmente ai soggetti individuati a rischio di complicanze severe e a volte letali, ossia adulti di età pari o superiore a 65 anni; bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza (malattie metaboliche, respiratorie, cardiovascolari, etc.); donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza; individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti; familiari e contatti di soggetti ad alto rischio. Oltre a queste categorie la vaccinazione è raccomandata anche ai medici e al personale sanitario di assistenza; ai soggetti addetti a servizi pubblici primari; al personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani. Inoltre, per tutti i soggetti della popolazione generale che comunque vogliano vaccinarsi contro l’influenza stagionale per varie motivazioni (timore della malattia, viaggi, lavoro, etc.), il vaccino stagionale è disponibile presso le farmacie. La composizione del vaccino di quest’anno, basata sulle informazioni fornite dall’OMS, che si avvale della collaborazione dei National Influenza Centres (NIC) presenti in 83 Paesi, è la seguente: antigene analogo al ceppo A/California/7/2009 (H1N1); antigene analogo al ceppo A/Perth/16/2009 (H3N2); antigene analogo al ceppo B/Brisbane/60/2008. Vorrei ricordare che è sufficiente una sola dose di vaccino antinfluenzale per i soggetti di tutte le età, con esclusione dell’età infantile. Infatti, per i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in precedenza, sono raccomandabili due dosi di vaccino antinfluenzale stagionale, da somministrare, con dosaggio e modalità di inoculazione per fascia d’età, a distanza di almeno quattro settimane. Ritengo utile sottolineare infine che i vaccini antinfluenzali contengono solo virus inattivati o parti di questi e, pertanto, non possono essere responsabili di infezioni da virus influenzali, e che le controindicazioni alla vaccinazione antinfluenzale sono: l’aver manifestato una reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose o una reazione allergica grave (anafilassi) a un componente del vaccino. Per i soggetti con patologie di base che li espongono a rischio di complicanze in caso contraggano l’influenza e non possano essere vaccinati, la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata ai loro familiari e contatti.
CHI VACCINARE
Soggetti a rischio di complicanze severe e a volte letali, ossia adulti di età pari o superiore a 65 anni; Bambini di età superiore ai 6 mesi e ragazzi adulti fi no a 65 anni di età aff etti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da infl uenza (malattie metaboliche, respiratorie, cardiovascolari, etc.);
Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza;
Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti;
Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio.