“Tutte le novità hanno bisogno di essere supportate da studi clinici e scientifici seri che ne confermino la validità e la sicurezza» premette Giovanni Botti, Presidente di Aicpe, Associazione italiana chirurgia plastica estetica . Prudenza è insomma la parola d’ordine, anche se emergono novità importanti per il futuro dell’intervento di chirurgia plastica più eseguito in Italia, la mastoplastica additiva.
Cicatrici invisibili, risultato naturale e nessuna complicazione: è quello che cercano le donne insoddisfatte del proprio décolleté che si rivolgono a un chirurgo plastico. Oggi le nuove tecniche promettono di soddisfare tutti questi desideri, ma ci vuole cautela.
Restano però da sciogliere ancora alcuni dubbi ”Il ruolo delle cellule staminali ricavate dal grasso non è ancora completamente chiarito, sia per quanto riguarda l’eventuale interferenza con la crescita tumorale, che per quanto concerne il migliore attecchimento del trapianto, sebbene finora i riscontri sembrino positivi – precisa Botti -. Tutti i convenuti sono stati concordi nell’affermare che nella maggior parte dei casi un solo trapianto di grasso non è sufficiente per ottenere il risultato desiderato, ma ne occorrono diversi, in alcuni casi anche 4 o 5”.
E per il futuro non mancano le novità. La più curiosa riguarda nuove protesi, non ancora disponibili nella pratica clinica, da riempire in gel di silicone una volta collocate nel seno, come già si fa da molti anni con le protesi da gonfiare con acqua. «Il gel di silicone ha una consistenza più naturale e la possibilità di inserire la protesi sgonfia dovrebbe permettere di fare incisioni molto più piccole e poi di dare alle mammelle una forma più naturale. Ma per ora si tratta solo di sperimentazioni» puntualizza Botti. La sicurezza sembra essere dunque il punto principale: «Rivolgersi a un chirurgo plastico “vero”, con una specializzazione adeguata ed esperienza nel settore non è solo consigliato, ma addirittura stabilito dalla legge 5 giugno 2012 n.86 che è appena entrata in vigore».