Dal 13 dicembre sarà obbligatorio dare informazioni più dettagliate sui prodotti in vendita: nei supermercati, nei bar e nei ristoranti. Le etichette alimentari cambiano look: saranno più precise, informate ed esigenti secondo il regolamento 1169 del 2011 dell’Unione Europea che impone di fornire al consumatore i dettagli e le caratteristiche ‘tecniche’ del prodotto che metterà nel carrello. Ma non solo: la nuova etichetta consentirà anche di conoscere il valore nutrizionale (e salutare) degli alimenti prima di metterli nel piatto, secondo il Regolamento (CE) 1924/2006. Quali saranno le conseguenze di questa piccola rivoluzione? I produttori avranno l’obbligo di presentare con estrema chiarezza e leggibilità tutte le informazioni. Nessun alimento avrà più “misteri”, in modo da permettere ai consumatori di scoprire con più facilità i segreti dei prodotti esposti sugli scaffali nei supermercati.
Il primo decreto legislativo sull’etichetta risale al 1992 e già allora definiva un identikit del prodotto qualificandolo con nome, peso al netto, termini di scadenza, conservazione, istruzioni d’uso dell’alimento laddove necessarie, tasso alcolico in caso di bevande. Queste erano poi completate anche dal luogo e provenienza del cibo in questione e dalla quantità di alcuni ingredienti. Informazioni fondamentali che si troveranno ancora nell’etichetta targata 2014, mentre spariranno le indicazioni sulla sede dello stabilimento di produzione e il lotto di appartenenza del prodotto. A favore però di dettagli ben più utili e salutari.
LE NOVITA’ – La prima è la leggibilità delle informazioni, all’insegna della chiarezza e trasparenza. Perché le etichette 2014 dovranno riportare in maniera ben visibile (quindi con caratteri di stampa che ne consentano agevolmente la lettura) non solo le informazioni essenziali precedentemente citate, ma dovrà anche riportare le proprietà e caratteristiche naturalmente presenti nell’alimento e/o aggiunte chimicamente. Ovvero l’elenco completo degli ingredienti con precise indicazioni di quelle componenti che potrebbero indurre intolleranze o allergie (vale a dire gli allergeni) ma soprattutto la dichiarazione nutrizionale dei cibi. Questo sia che si tratti di prodotti industriali sia di cibi più freschi e facilmente deperibili, cioè quelli che vanno acquistati e mangiati nell’arco di poche ore.
INDICAZIONI COMPLEMENTARI – Alcuni ingredienti contenuti nei cibi come caffeina, fitosteroli e fitostanoli o liquerizia, possono non essere adatti a tutti. A discrezione dell’azienda, su questi ingredienti potranno essere fatte particolari precisazioni. Per esempio:
– Caffeina: i prodotti che non siano tè, caffè, e che la contengono in quantitativi superiori a 150 mg/l potranno riportare sulla confezione la dicitura ‘ad alto contenuto di caffeina’ ma anche ‘Non raccomandato per bambini e donne in gravidanza o nel periodo di allattamento’.
– Fitosteroli e fitostanoli: gli alimenti a cui sono state aggiunte queste sostanze potranno riportare la scritta ‘addizionato di steroli/stanoli vegetali’. Potrà anche essere precisato che si tratta di un alimento ad uso esclusivo in dietoterapie per abbassare il colesterolo e che è sconsigliato in donne in gravidanza o nel periodo di allattamento e nei bambino con meno di 5 anni.
– Liquerizia: Dolciumi e bevande che la contengono in concentrazioni pari o superiori a 100 mg/kg o 10 mg/l potranno riportare la dicitura ‘contiene liquerizia’ subito dopo l’elenco degli ingredienti.
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