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Capillari delle gambe: come intervenire tra miti e soluzioni

Capillari delle gambe: come intervenire tra miti e soluzioni

24 giugno 2019 2390 views

Intervista al Dott. Nikola Drmac, Medico Specialista in dermatologia, dermatologo laserista.

La prima cosa è una valutazione medica, dalla quale comprendere se la comparsa dei capillari è di origine profonda (un’alterazione artero/venosa del circolo profondo) o si tratta di capillari
comparsi o per la familarità o per ritenzione di liquidi.

Dottor Drmac, è possibile eliminare i capillari? E come?

Il problema non è cosi banale. Le vecchie tecniche non sono del tutto efficaci tanto da consentire il permanere di inestetismi come il matting (“nuvole rosse”, eliminabili soltanto con il Dye Laser) o macchie brunastre. Le nuove metodologie invece, molto più performanti, sono meno presenti sul mercato a causa dell’elevato costo dei laser di buona qualità.

Qual è stato lo sviluppo delle tecniche per la rimozione dei capillari sulle gambe?

All’origine esistevano le famose “sclerosanti”, una tecnica anche parzialmente efficace ma accompagnata dai numerosi limiti, inestetismi ed effetti indesiderati. Poi sono subentrati i laser con diverse lunghezze d’onda ed infine sono rimasti principalmente Ndyag 1064 impulso lungo, Dye laser e pochi KT.

Cosa deve sapere chi affronta questo problema?

Poche regole da tenere sempre in mente: il medico toglie i capillari esistenti al momento della seduta, i nuovi usciranno con il tempo, a prescindere dall’ eliminazione o meno di quelli esistenti.
È per questo che una seduta ogni due o tre anni è strettamente consigliata. I tempi sono lunghi. In base allo spessore/colore dei capillari occorrono da 1 a 4 sedute, a distanza di 2 /4 mesi in base
al laser usato, ovvero il Dye o Ndyag, evitando possibilmente il periodo giugno – settembre. In seguito alla seduta, i capillari piccoli rossi possono essere generalmente riassorbiti dopo 2-3 mesi, mentre quelli viola/bluastri impiegano più sedute, distanziate tra di loro di 3-4 mesi.

Come scegliere il laser per i miei capillari?

È un gioco di colori, spessori e profondità. I capillari più grossi, color violaceo o viola/bluastro, anche più profondi, sono di pertinenza dermatologica e devono essere trattati con lo Ndyag, mentre quelli rossi, sottilissimi e superficiali, con il Dye laser. Per le vene, ovvero quelle bluastre/ molto profonde, si consiglia di rivolgersi al chirurgo vascolare, per tecniche quali interventi, sclerotizazzioni con la schiuma, o laser intravascolari.

Come si svolge la seduta?

La prima cosa è una valutazione medica, dalla quale comprendere se la comparsa dei capillari è di origine profonda (un’alterazione artero/venosa del circolo profondo) o si tratta di capillari comparsi o per la familarità o per ritenzione di liquidi. È infatti riduttivo pensare che tutti i capillari dipendano dal circolo profondo. Basti pensare alle giovanissime pazienti di 18- 20 anni con i primi capillari in vista ed un circolo profondo in perfette condizioni. Nel primo caso si procede ad una visita dal chirurgo vascolare, dove la seduta laser deve essere preceduta da una documentazione fotografica, di fondamentale importanza. Il motivo è che i tempi sono lunghi, la distanza di sedute con lo Ndyag sono di 3-4 mesi e dopo 4 mesi nessuno si ricorda come fossero i
capillari, considerando anche la lentezza del processo. La seduta in sé è veloce. Per pulire le gambe intere di una paziente occorrono in media da 20 a 40 minuti.

Quanto è doloroso e quali gli effetti collaterali, se presenti?

Non è doloroso, ma comunque è preferibile fare le sedute lontano dal ciclo per non inciampare nell’ aumentata sensibilità tipica del periodo. È una tecnica molto sicura. Il medico che esegue la seduta deve conoscere l’end point e non superarlo. Il peggio che può accadere è creare l’iperpigmentazione post infiammatoria se i parametri sono troppo alti o, nel caso in cui il medico non colpisca le vene bluastre profonde, creando dei segni indesiderati.

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