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Michelle Hunziker: a Doppia Difesa delle donne

Michelle Hunziker: a Doppia Difesa delle donne

9 March 2011 3780 views

La cultura è l’arma più efficace per combattere la violenza:
spesso chi ha subito abusi crede di esserseli meritati e non percepisce la gravità delle aggresioni di cui è vittima.
Di Alessia Addari – Ph. Gianluca Saragò/La Presse

Nomi e storie che quotidiana­mente si accavallano e si consumano, spesso nel più barbaro e crudele dei silenzi ed ancor più sovente nella più cieca indifferenza. L’indifferenza di una realtà sociale fatta di soprusi e violenza, maltrattamenti ed abusi di cui le donne si rendono tristemente protagoniste, in una sequenza impressionante di torture psicologiche ed isolamenti insabbiati, rimossi o, ancor peggio, taciuti. Perchè uscire allo scoperto e denunciare, sep­pur l’arma più efficace, non è sempre la soluzione più semplice, soprattutto per tutte quelle vittime che, barricate in un clima di terrore ed isolamento, non per­cepiscono la gravità delle aggressioni, di cui troppe volte si sentono addirittura responsabili. Ben più di dieci milioni le donne in Italia ad aver subito almeno una volta nella vita una forma di violenza fisi­ca, psicologica o sessuale. Un dato avvi­lente e purtroppo non unico nella schie­ra dei recenti risultati forniti dall’Istat e relativi ad una ricerca pubblicata durante lo scorso 2010. Un quadro sconvolgen­te che il coraggio e l’esperienza di due donne, Michelle Hunziker e Giulia Bon­giorno, non ha voluto e potuto ignorare e che, attraverso la creazione di Fondazio­ne Doppia Difesa, ha finalmente acceso i riflettori su queste migliaia di casi di abusi e discriminazioni compiuti nel no­stro Paese. Un incontro casuale di due personalità assolutamente distanti per storia personale, attività e provenienza, ma altrettanto unite in nome di un solo obiettivo: svolgere un’attività di sostegno e assistenza attraverso un percorso non convenzionale, forti della loro notorietà e della credibilità acquisite negli anni. L’immagine di due professioniste messa a completa disposizione della Fondazio­ne allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e portare alla ribalta le proble­matiche, che spesso le donne-vittime si trovano ad affrontare da sole, attraverso un supporto psicologico ma anche lega­le. “Doppia Difesa è un impegno al quale io e Giulia Bongiorno teniamo moltissi­mo,” dichiara Michelle Hunziker, Presi­dente della Fondazione. “Attraverso il Centro A.P.E. intendiamo sensibilizzare le vit­time di violenza e accompagnarle nel percor­so di de­nuncia dei loro carnefici. Non bisogna mai sottovalutare lo stalking – che oggi è un reato perseguibile penalmente –, gli abusi, le violenze. Io stessa sono sta­ta diverse volte vittima di persecutori e li ho sempre denunciati. Troppe donne subiscono in silenzio questo tormento. Per liberarsi dei persecutori è indispen­sabile fin dall’inizio la ‘doccia fredda’ della denuncia. Ma non è facile, e per questo bisogna so­stenere le vittime tramite medici, psicologi e assistenti sociali; a nuncia volte, poi, sono necessarie anche la con­sulenza e l’assistenza legale. Attraverso l’attività che parte dal Pronto Soccorso e arriva al Centro A.P.E. cercheremo di dare il nostro contributo e sostenere gratuitamente le vittime di violenza e abusi nel difficile percorso di riabilitazio­ne e denuncia”. Un percorso il cui primo passo, forse in assoluto più doloroso, è quello di aiutare le vittime ad abbando­nare l’omertà, insieme alla sensazione di impotenza e tutti quei tipici stereotipi che troppo spesso impediscono la richie­sta d’aiuto. Riappropriarsi, dunque, delle proprie risorse ed imparare ad utilizzar­le, nella piena consapevolezza che la dif­ficoltà principale da parte di chi subisce abusi è ancora oggi quella di accettare che riguardi proprio se stesse, la propria sfera, i propri affetti. Ma la violenza non ha confini, né nazioni; non conosce dif­ferenze socio-culturali e non risparmia nessun ceto: vittime ed aggressori figli di una stessa classe sociale, addirit­tura di uno stesso nucleo familiare o lavorativo. “L’importante è denuncia­re sempre, prendere coscienza della propria condizione di vittima e uscire dal silenzio. La violenza deve essere fermata subito, appena ha inizio e bi­sogna farlo sempre ricorrendo agli strumenti offerti dalla legge, rivol­gendosi a persone competenti in gra­do di aiutarci: senza paura, senza vergogna, senza sentirsi in colpa, “ continua Michelle Hunziker che, riferendosi alla situa­zione che l’ha direttamente coinvolta, afferma “Io l’ho fatto, ho denunciato quando ancora non esisteva la legge sullo stalking. I poliziotti e i PM avevano le mani legate, mi dicevano che erano dispiaciuti ma non si poteva fare nulla, anche quando trovavano lo stalker sotto casa mia, la sera dopo averlo colto in flagranza di reato. E io, leggevo, studiavo i codici non riuscendo a credere che non si potesse fare nulla, che lo stalker potesse stare lì, seguitare a perseguitarmi. Allora ho deciso di chiamare la mi­gliore penalista donna in circolazione, che in quel momento si stava occupando della legge sullo stalking. Nel nostro piccolo, anche noi, con Fondazione Doppia Difesa e il nostro impegno personale abbiamo contribuito a far diventare lo stalking un reato punibile penalmente”. Riconoscere di essere vittima di una situazione di violenza ed accettare i vissuti e le emozio­ni negative che ne derivano diventa un fondamentale punto di partenza, oltre che una grande opportunità, di confrontarsi con esperti in grado di indirizzare, di valorizzare le risorse indivi­duali e di rendere la persona in grado di individuare strategie funzionali per fronteggiare non solo la situazione attuale, ma anche il proprio futuro. Un equipe di psicologi specializzati che accolgono ed ascoltano le molteplici richieste di supporto in itinere, valutandone gli aspetti, definendone le prospettive e gli collegamenti con le risorse del territorio d’appartenenza e del­le istituzioni che vi operano.

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