Crescono per le donne americane le richieste per un lato B da copertina, mentre per le italiane l’intervento più richiesto è la liposuzione
Hollywood (California), 2 aprile 2015 – Italia batte USA in fatto di ritocco. Secondo i dati dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica, gli interventi di chirurgia e medicina estetica hanno superato, nel 2014, quota 1 milione con un aumento del + 6,20% rispetto al 2013 e una crescita quasi doppia rispetto a quella americana (+3%) dove il ricorso al bisturi e ai trattamenti meno invasivi ha raggiunto comunque cifre da record: ben 15,6 milioni di interventi (fonte Società Americana di Chirurgia Plastica – SACP).
Italiani dunque sempre più narcisi nonostante il perdurare della crisi. Ma quali sono i trattamenti più gettonati? Le scelte cambiano tra italiane e americane. Per le donne del Bel Paese l’intervento più richiesto, seppur con una flessione dell’1%, è la liposuzione con 43.989 operazioni; al secondo posto la mastoplastica additiva (33.532 in aumento dello 0,1%), seguita dalla blefaroplastica che sale a 32.000 (+1%). Sono balzati invece a 24.000 le richieste per un naso più bello. Cambiano invece le mode per le donne a stelle e strisce: le nuove statistiche della SACP mostrano che il lato B non viene più lasciato in secondo piano. Gli impianti e il sollevamento dei glutei sono, infatti, le procedure più gettonate in America. In particolare, l’aumento del sedere con trapianto (11,505 procedure, più 15% dal 2013 al 2014); impianti al sedere (1863 interventi, più 98% rispetto a l2013), sollevamento del sedere (3505 interventi, 44% in più rispetto al 2013)
“La richiesta di chirurgia plastica continua ad aumentare grazie anche ai progressi medici e alla tecnologia sempre più raffinata e all’avanguardia che mette a disposizione una gamma ormai ampia di opzioni per i pazienti – ha commentato Renato Calabria, il chirurgo estetico dei divi di Hollywood, già “Bisturi d’Oro 2014”, il premio internazionale di chirurgia plastica del “World Plastic Surgery Congress” – Se tra i vip è una pratica ormai consolidata da Renee Zellweger, a Jennifer Aniston e Angelina Jolie, oggi più che mai anche i pazienti NO VIP ricorrono alla chirurgia sapendo di poter raggiungere risultati ottimali grazie anche ad un continuo dialogo con il chirurgo e una reciproca comprensione sulle aspettative”.
Analizzando gli altri dati americani del report annuale reso noto dalla Società Americana di Chirurgia Plastica, emergono altre curiosità.
Le procedure cosmetiche meno invasive e chirurgiche sono aumentate negli USA del 4% con più di 13,9 milioni di interventi nel 2014. Al primo posto troviamo la tossina botulinica di tipo A (6.7 milioni, 6% in più), il filler di tessuti (2.3 milioni, 3% in più), il peeling chimico (1.2 milioni, 7% in più), la rimozione dei peli con laser (1.1 milioni di interventi, 3% in più), la microdermoabrasione (881,905 interventi, 9% in meno). Gli interventi estetici invece sono aumentati dell’1%, circa 1.7 milioni nel 2014. In particolare l’aumento del seno (286,254 interventi, meno 1%), il rimodellamento del naso (217,124 interventi, meno 2%), la liposuzione (210,552 interventi, più 5%), palpebra (206,509 interventi, meno 4%), lifting facciale (128,266 interventi, meno 4%).
In aumento anche le ricostruzioni del seno per chi ha subito una mastectomia totale a causa del cancro (più di 120.000 gli interventi nel 2014 con un aumento del 7%). “Se da una parte il dato è allarmante dall’altro è importate dopo un intervento così delicato riportare il seno alla misura, all’apparenza e alla taglia più normale. Molti studi dimostrano inoltre che la ricostruzione può migliorare notevolmente la qualità della vita del paziente e l’immagine di sé” – continua il Dr. Calabria (docente presso il “Department of Plastic Surgery at the University of Southern California” e noto chirurgo di molte star di Hollywood con studio a Beverly Hills, Milano e Roma, esperto internazionale sul lifting facciale con cellule rigenerative) – ma non tutti i pazienti che hanno il cancro al seno ricorrono alla ricostruzione in alcuni casi perché non sono informati di tutte le alternative e le tecnologie moderne che ci sono oggi a disposizione”.
Anche in Italia crescono sia gli interventi di medicina estetica, che costituiscono il 76% del totale e che registrano un aumento del 6,2% rispetto al 2013, sia quelli di chirurgia plastica estetica, il 24% del totale, cresciuti del 3%. Oltre 700.000 pazienti hanno bussato alla porta del medico estetico: in aumento del 22,9% con oltre 270.00 casi, l’iniezione della tossina botulinica che supera per la prima volta l’acido ialuronico ( 265.00 interventi, meno 8,3%).
Una chirurgia tutta in rosa? Macché. Sempre secondo le statistiche americane della SACP, nel 2014 il numero di uomini che si sono sottoposti ad un intervento di chirurgia è aumentato. L’intervento più gettonato è l’aumento del petto (1,054 interventi – aumentato del 208% dal 2013 al 2014), seguito dalla riduzione del seno (26,175 interventi nel 2014 – aumentati del 29% dal 2000).
Il macho italiano invece rappresenta il 14,9 per cento dei pazienti che si sono rivolti a un chirurgo plastico, in calo rispetto al 2013 (-11 per cento rispetto al 2013). Al bisturi preferisce il ritocchino soft ma se proprio deve andare sotto i ferri sceglie la liposuzione, blefaroplastica e rinoplastica.
Ad accomunare italiani e americani nelle scelte sembrano le motivazioni: la paura di invecchiare rimane la prima motivazione che spinge maschi e femmine a ricorrere al medico o al chirurgo: l’uomo lo fa più per esibizionismo, mentre la donna per compiacere se stessa.