di Alessia Addari
Campionessa mondiale di nuoto ed attuale detentrice del Record del Mondo di Stile Libero, colei che negli ultimi anni ha saputo celebrare l’Italia, includendola nel gotha del nuoto internazionale: questa è Federica Pellegrini, una “semplice ragazza” che a soli ventitré anni è già l’icona per eccellenza nel panorama dello sport femminile e non solo.
Una vera “creatura d’acqua dolce”, come lei stessa ama definirsi, spesso contesa tra due identità: quella della donna affettuosa, amante dei tatuaggi e dello shopping che sogna nel suo futuro una famiglia, e quella dell’atleta forte e tenace che si dedica allo sport, considerandolo puro insegnamento di vita. Una vita non certo scevra da rinunce e sacrifici, che Federica sembra però affrontare con coraggio e caparbietà, con quella stessa grinta che ormai tutto il mondo ha imparato a conoscere e che l’ha accompagnata anche nei momenti più difficili e complicati della sua giovane carriera. Reduce da una stagione estiva che ha certo contribuito ad accrescere il suo palmares già carico di vittorie, abbiamo cercato di stilare un suo ritratto, anche in vista di una delle sfide più ambite, quella delle prossime Olimpiadi di Londra 2012.
Icona dello sport italiano ed internazionale, cos’ha contribuito a far di te un’atleta di questo calibro?
Credo sia stato un mix di elementi: il sacrificio, la costanza, l’appoggio dei miei cari, la mia perseveranza e caparbietà. E soprattutto la mia grande passione per il nuoto a cui ho dedicato tutta me stessa. Clamorosi i successi al femminile che negli ultimi anni hanno appassionato il nostro paese.
Donne e sport come binomio perfetto?
Sono molto contenta che le donne italiane nello sport stiano raccogliendo tanti successi meritati. Abbiamo tanti punti di forza in molti sport, ma questa non è certamente una novità. L’agonismo nello sport equivale a grossi sacrifici, enorme sforzo fisico e spesso forti pressioni esterne. In che modo una ragazza di soli 23 anni riesce a gestire il peso di queste situazioni e trasformarle in vittorie?
Sono dovuta crescere molto in fretta per affrontare le diverse sfide e le difficoltà, sportive e di vita, ma ho sempre avuto il pieno sostegno della mia famiglia. Questa è stata una vera forza in più. Ora vivo più serenamente il fatto di dover affrontare nuovi traguardi sportivi.
Quanto della tua vita è nuoto e quante le ore dedicate agli allenamenti?
Sì, l’acqua è il luogo dove mi sento veramente me stessa. Mi alleno in vasca una media di cinque ore al giorno dal lunedì al sabato. Nei giorni dispari lavoro anche in palestra con il mio preparatore atletico.
Reduce da una stagione estiva molto esposta, quali sono i tuoi obiettivi in vista delle prossime Olimpiadi di Londra 2012?
Ho obiettivi alti e chi mi conosce sa che li tengo per me. Questione di scaramanzia.
Due i libri che documentano dei tuoi difficili rapporti con cibo ed attacchi d’ansia. Un outing che testimonia la chiara intenzione di aiutare chiunque ne sia altrettanto coinvolto?
Ho voluto con sincerità raccontare la vita di una ragazza normale con le sue passioni e le sue fragilità. E l’ho fatto senza paure o filtri, con la voglia di farmi conoscere un po’ di più da tutti i miei fans che esprimono il desiderio di starmi vicino.
In che modo hai affrontato queste difficoltà, spesso assolutamente invalidanti, come nel caso delle crisi d’ansia?
L’importante è conoscersi a fondo e guardare in faccia le proprie paure, in modo da esorcizzarle e superarle. E nella mia esperienza posso confermare che quando si attraversano dei momenti difficili non bisogna vergognarsi a chiedere aiuto ad uno specialista. Infine, sono una persona che non molla mai e che va fino in fondo in ogni situazione.
Praticare uno sport viene spesso indicato come metodo tra i più efficaci a scaricare ansia e stress. Quando però si parla di professionismo, quel clima fortemente emotivo e competitivo può diventare opprimente?
E’ fondamentale avere sempre un approccio di divertimento e piacere negli allenamenti che, per raggiungere risultati soddisfacenti, devono essere duri e costanti. L’attività sportiva è fatica e bisogna trovare il giusto equilibrio per praticarla.
Quanto “la cosa”, come tu stessa la chiami, ha coinciso con la paura di vincere, atteggiamento tipico di campioni professionisti dello sport?
Il fatto di aver vinto così tanto alla mia giovane età, è fonte di grande soddisfazione. Allo stesso tempo vincere però, in passato, è stato anche motivo di tensione perché c’era la paura di deludere e di non ripetersi. Ora, anche se rimango una perfezionista, non ho più paura di perdere.
Ottobre è il mese della prevenzione del tumore al seno. Sono pertanto onorata di essere stata coinvolta dalla LILT che ringrazio per il lavoro appassionato che svolge da 90 anni nella lotta contro il cancro. La LILT è in prima linea al fianco delle donne, ed io ho sentito di dover dare il mio contributo a questa importantissima battaglia. Come atleta, non posso e non voglio tirarmi indietro. Noi donne siamo abituate ad affrontare sfide incredibili, a raggiungere risultati impensabili, ed oggi è bello poter dire che il cancro al seno non è più un avversario imbattibile, un nemico invincibile. Al contrario, contro il cancro si può vincere, bisogna “batterlo sul tempo”. Il mezzo più efficace è la prevenzione. Lo slogan di quest’anno recita: Prevenzione: la nostra grande sfida per un futuro senza cancro. Mi piace immaginare un futuro senza cancro! E da sportiva mi piacciono le sfide ed ancor di più mi piace vincere. Dobbiamo imparare a prenderci cura di noi stesse, a trovare il tempo, a non rimandare con mille scuse. Dobbiamo capire l’importanza della prevenzione ed il suo significato vero: arrivare prima!”. Questo il messaggio di Federica, testimonial della Campagna “Nastro Rosa 2011” giunta alla sua 18° Edizione, promossa come di consueto dalla LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) ed Estée Lauder Companies, da anni in prima linea nella prevenzione del tumore al seno. Una seria patologia neoplastica che, nel corso degli ultimi trent’anni, ha fortunatamente registrato una netta riduzione del tasso di mortalità, nonostante risulti ad oggi ancora il più frequente tra la popolazione femminile, soprattutto nel nostro Paese. Un allungamento dell’età media della popolazione femminile e l’aumento dei fattori di rischio due delle probabili cause, da combattere attraverso una adeguata sensibilizzazione e, soprattutto, una diagnosi precoce, uniche armi davvero efficaci per vincere la malattia. “La Campagna Nastro Rosa per la prevenzione del tumore al seno promossa dalla LILT – ha sottolineato il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, nel suo intervento introduttivo in occasione della presentazione del progetto – si inserisce perfettamente nel Piano Nazionale della Prevenzione del Ministero della Salute e nel Piano Oncologico 2010-2012”. Durante tutto il mese di Ottobre, dunque, saranno attivati sull’intero territorio italiano circa 500 ‘Punti Prevenzione’, in cui sarà possibile effettuare visite senologiche e controlli strumentali gratuiti, ottenendo inoltre informazioni sui percorsi diagnostici da effettuare e sui corretti stili di vita da adottare. In contemporanea l’Italia – e il resto del Mondo – si tingeranno nuovamente di rosa, colore simbolo di questa campagna che unirà anche quest’anno la nostra Penisola dal Nord al Sud, con tanti monumenti, edifici e statue che resteranno illuminati per una o più notti a testimoniare che, grazie ad un’efficace e corretta prevenzione, questa malattia tumorale può essere debellata. Per ulteriori informazioni sulle iniziative e per conoscere giorni e orari di apertura degli ambulatorii LILT più vicini, è possibile chiamare il numero verde 800-998877 o consultare il sito ufficiale Lilt (www.lilt.it).