Da una ricerca della Newcastle University, nel Regno Unito, pubblicata su Current Biology è emerso che l’insofferenza verso alcuni suoni/rumori, come ad esempio una masticazione più rumorosa della norma, il ticchettio di un orologio o il russare, potrebbe essere dovuta alla misofonia, un disturbo che dipende da alcuni meccanismi interni al cervello.
Gli studiosi hanno preso in esame 42 persone, affette o meno da misofonia e le hanno sottoposte a risonanza magnetica cerebrale mentre ascoltavano tre tipi di suoni: neutri (pioggia, un locale affollato, un bollitore), sgradevoli (il pianto di un bimbo, una persona che urla) oppure che potevano scatenare il disturbo (masticazione, respirazione).
Gli intolleranti ai rumori hanno reagito ai suoni sgradevoli con un aumento del battito cardiaco e sudorazione, inoltre dai risultati è emerso che vi era come un “sovraccarico” della zona del cervello che elabora le emozioni.
Quest’area risultava inoltre connessa diversamente, rispetto al solito, con altre aree, come l’amigdala e l’ippocampo, legate anche al ricordo di esperienze passate.
“Molte persone con misofonia accoglieranno positivamente queste notizie, perché per la prima volta abbiamo dimostrato una differenza nella struttura del cervello e nella funzione in chi ne soffre – conclude Sukhbinder Kumar, autore della ricerca, che potrebbe aprire nuove prospettive per le terapie – questo studio mostra i cambiamenti a livello cerebrale come ulteriore prova per convincere una comunità medica scettica sul fatto che questo sia un vero e proprio disturbo.